Sta facendo molto discutere la presa di posizione di Enrico Ruggeri, il quale negli ultimi giorni ha voluto esprimere la propria avversione nei confronti della Treccani, a sua volta propensa a puntare maggiormente sulla parità di genere. Insomma, con il trascorrere del tempo è possibile che all’interno dell’enciclopedia si smetta di dare la precedenza “a prescindere” al genere maschile. Un modo per essere al passo coi tempi, se vogliamo, mentre il cantante non pare per nulla convinto della decisione.

Come hanno reagito ad Enrico Ruggeri contrario alla parità di genere voluta da Treccani

Le esternazioni di Enrico Ruggeri sono disponibili per tutti su Twitter, visto che a suo dire staremmo rovinando la lingua italiana con inutili forzature. Come potrete facilmente immaginare, in tanti hanno accolto con sarcasmo e rabbia le uscite del cantante.

A volte, andando anche oltre i confini del suddetto social network. Qui di seguito le parole di coloro che l’hanno presa peggio sotto questo punto di vista, prendendo indirettamente le parti della Treccani:

  • “Che tristezza Enrico. Sono profondamente amareggiata x la strada che vogliono farci intraprendere. Ma si resiste e combatte, sempre. Per il nostro passato e il nostro futuro”;
  • “Enri’, lo sappiamo che sei rimasto fermo a SIAMO COSÌÌÌ DOLCEMENTE COMPLICATE e non ci vuoi fra i piedi in altre forme. Non serve che ce lo ricordi”;
  • “”Papà” latino ha il genere neutro, per dirne una e farvi presente che dovete per forza giustificare le vostre posizioni infondate senza, però, avere alcuna competenza in materia (e senza mai aver aperto un vocabolario di latino evidentemente);
  • “Non saper come funziona un vocabolario non è una colpa: la lingua e il linguaggio sono argomenti complessi. Forse informarti su come funziona un vocabolario o un dizionario potrebbe essere un punto di partenza per non scrivere sciocchezze”;
  • “Buffo che proprio in questo contesto è in questo dibattito tu usi proprio il modo di dire “padri”, che storicamente è frutto ANCHE dell’esclusione forzata di donne dal dibattito intellettuale, per secoli e secoli.
    I tempi cambiano però. Dovresti provarci prima o poi”.