A volte abbiamo davvero uno strano modo di approcciare fatti di cronaca, anche molto gravi, come abbiamo avuto modo di constatare con la commessa aggredita nel parcheggio del supermercato dove lavora, nei pressi di Milano. I fatti risalgono a pochi giorni fa, con le immagini del pedinamento di un uomo verso la propria vittima, una ragazza di 28 anni che si stava recando in bici sul posto di lavoro.

commessa

Come stanno reagendo all’aggressione subita da una commessa nel parcheggio del supermercato

Come sono andate le cose? Alcune testate hanno parlato immediatamente di commessa violentata. I fatti, nel dettaglio, sono analizzabili meglio con il racconto che la diretta interessata avrebbe fornito alle Forze dell’Ordine. Dopo essere stata seguita da un’auto a velocità ridotta, in un orario in cui è difficile trovare passanti, una volta giunta nel parcheggio del supermercato sarebbe stata aggredita.

L’uomo le ha abbassato i pantaloni ed avrebbe iniziato a palpeggiarla. Per fortuna, la commessa è stata in grado di mordere la mano del criminale, per poi spaventarlo lasciandogli credere che stesse arrivando qualcuno. Insomma, l’aggressione non si è tramutata in vero e proprio stupro per alcuni, con alcuni commenti del tutto inappropriati in seguito ad un’esperienza comunque traumatica. Vedere per credere gli esempi che seguono:

  • “Vabbè ma non dite che è stata violentata. Sia chiaro, è una fortuna che sia finita così, ma alla fine è riuscita a limitare i danni”;
  • “Essere violentate vuol dire ben altro rispetto a quanto accaduto alla commessa, senza nulla togliere alla brutta esperienza che la ragazza ha sicuramente vissuto”;
  • “Non è stata violentata, diamo il giusto nome alle cose. Poi sono sicuro che si tratti anche questa volta di una delle risorse della Boldrini”;
  • “La commessa ha avuto un brutto quarto d’ora sicuramente, ma approfondendo sento di dire che essere violentate significi ben altro”.