C’è una vera e propria mobilitazione sui social, a proposito di un ragazzino che avrebbe saltato la scuola, per poi farsi riprendere mentre stava facendo fuori una tartaruga. Il tema della crudeltà sugli animali torna ad essere caldo in questo periodo e, purtroppo, casi del genere non sono così isolati come si potrebbe pensare. Una vicenda che richiede approfondimenti, anche per il modo in cui tanti italiani stanno reagendo.

tartaruga

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Pesanti repliche alla vicenda del ragazzino che ha fatto fuori una tartaruga a La Spezia

Già, perché la storia della tartaruga barbaramente uccisa da un minorenne arriva dal nostro Paese. Il ragazzino è di La Spezia ed in quel momento era assieme a due compagni nel Parco della Rimembranza nella cittadina ligure. A tal proposito, occorre ricordare a tutti che il reato di maltrattamento di animali sia potenzialmente punito anche col carcere. Questo quando viene compiuto con gravità e provoca la morte dell’animale.

In attesa che venga a galla qualche altro dettaglio in merito alla vicenda di La Spezia, pare che il giovane si sia lasciato filmare durante gli orribili fatti, inviando poi il video su WhatsApp per dimostrare agli amici che avesse effettivamente fatto fuori la tartaruga. Inevitabili commenti pesanti sui social come quelli che seguono:

  • “Fargli fare la stessa fine sarebbe troppo poco e troppo facile. Va costretto a studiare, a vita, chiuso in un riformatorio, senza Smartphone, Tablet, Computer e Tv. Solo libri, carta e penne. Rifiuto umano”;
  • “Carcere x chi uccide e tortura un essere vivente, con l’aggravante che è indifeso. Oggi un animale, domani una persona. In entrambi i casi crudeltà e totale assenza di emozioni. Ma noi abbiamo una legge blanda e così non farà un giorno per la condizionale”;
  • “Spero tanto che lo prendono a lui e anche gli altri che stavano con lui e li puniscono con il carcere in modo che non si comportano più così”;
  • “Mi chiedo che educazione abbiano ricevuto in famiglia questi figli. Per questo, vista l’incapacità di questi genitori i servizi sociali dovrebbero intervenire per toglierli da queste famiglie. Povera tartaruga”.