Un uomo è finito in terapia intensiva dopo alcuni minuti di autoerotismo evidentemente approcciato con troppa foga, stando alle informazioni raccolte fino a questo momento. Si tratta di un ragazzo svizzero, il quale ha accusato dolori lancinanti al petto, associati a mancanza di respiro dopo essersi masturbato con troppa enfasi, secondo le prime ricostruzioni che sono state rese note dall’ospedale.

terapia intensiva

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Cosa sappiamo sull’uomo finito in terapia dopo l’autoerotismo

Il tutto, ovviamente, senza fornire l’identità del giovane. Come è possibile che a partire dalla suddetta pratica si possa finire in terapia intensiva? Gli aggiornamenti di oggi ci parlano di un problema molto specifico, citando a conti fatti il cosiddetto pneumomediastino spontaneo. Qualora vi stiate chiedendo di cosa si tratti, siamo al cospetto di una fuoriuscita di aria dai polmoni che si diffonde nella cavità toracica.

La notizia che ci arriva dalla Svizzera evidenzia come un momento di autoerotismo, apparente innocuo, si possa trasformare in una situazione di potenziale pericolo per la nostra salute. Anche in un contesto simile, per evitare di finire in terapia intesiva, occorre prudenza. Meno prudenti i commenti sui social:

  • “Una volta era quasi salutare e terapeutico. I ragazzi si sentivano più virili, ma nell’epoca di Pfizer succede anche questo, l’enfasi è di moda “;
  • “Colpa del “surriscaldamento” gloBalle, la guerra, la mancanza probabilmente della mascherina (che c’entra sempre a salvare le vite) e la foga a riscaldare l’ambiente di casa (mannaggia alle bollette)”;
  • “Lo hanno sempre detto che si rischia di rimanere ciechi e forse non avevano tutti i torti”;
  • “Poteva optare x una scalata su roccia, con una buona tavoletta di cioccolato Novi”;
  • “Se penso al rischio che, abbiamo (noi maschietti) corso dalla fine dell’adolescenza”;
  • “In pratica, mi state dicendo che a 44 anni il sottoscritto sia vivo per miracolo. Devo aver sfiorato la terapia intensiva più volte”.