Simone Pillon, da un po’ di tempo a questa parte, si è dato all’arte. Spesso e volentieri, sui social, individua opere tramite le quali punta ad esaltare in modo secco e deciso i valori della famiglia tradizionale, come avvenuto con un post pubblicato su Twitter la scorsa settimana. Stiamo parlando di un belissimo dipinto di Degas, vale a dire “La famiglia Bellelli”, puntando tutto sulla figura paterna che distoglie lo sguardo dal proprio lavoro per concentrarsi su moglie e figlie.

Pillon sceglie il dipinto sbagliato di Degas per esaltare la famiglia

In realtà, il dipinto di Degas si concentra su una famiglia tutt’altro che felice, andando ad approfondire la storia della famiglia Bellelli su WikiPedia. Basti pensare al fatto che tra moglie e marito i rapporti fossero estremamente complicati. Una relazione praticamente spenta, senza amore, con un matrimonio avvenuto a quanto pare per convenienza. Ci sono anche altri racconti che parlano di violenza nelle mure domestiche e in tanti lo stanno facendo notare allo stesso Pillon:

  • “Dopo le famiglie modello dell’antico Egitto, dopo la citazione errata di Confucio, un’altra perla di Pillon”;
  • “Ripeto quanto scritto più volte, attiva il bonus psicologo per curare le tue turbe psichiche, perché potrebbero sfociare presto in ossessioni compulsive, oltretutto potresti diventare un ottimo soggetto per la scienza”;
  • “Degas in questo dipinto dipinge la famiglia Bellelli, suoi parenti, suo zio l’uomo del quadro ammise che fu un matrimonio di convenienza, la zia invece scrisse che il marito dopo l’esilio talvolta depresso per la cosa la menava pure, da qui il nero del vestito. Bacioni Simo”;
  • “Ahh i bei matrimoni di convenienza di una volta, ricchi di tanto amore. ‘Vivere qui con Gennaro di cui conosci il carattere detestabile e senza che abbia una seria occupazione è qualcosa che mi trascinerà nella tomba’ avrebbe detto la Signora Belelli a Degas (era la zia)”;
  • “Tra l’altro hai preso d’esempio un matrimonio nato per convenienza, quindi destinato inevitabilmente al fallimento e all’infelicità di tutti, viste le basi”.