Inizia ad essere surreale la vicenda dell’intossicazione alimentare che sarebbe avvenuta all’interno di un ristorante di Gubbio. Come noto, la leggenda narra che un gruppo di 40 persone sarebbe andato a pesca, portando all’interno della struttura del tonno fresco. A quel punto, i commensali avrebbero richiesto al titolare di servirlo crudo, con una dissenteria acuta che avrebbe creato disastri. Tra incidenti nello stesso ristorante, dovuti all’incapacità di trattenersi, fino a persone vittime di sinistri, provando a tornare di corsa a casa con la propria auto.

Definitiva la smentita su intossicazione alimentare e dissenteria presso il ristorante di Gubbio, ma non basta

Insomma, materiale più che sufficiente per rendere virale la storia del ristorante di Gubbio, con tante testate evidentemente poco propense ad approfondire la storia della presunta intossicazione alimentare. Primi dubbi nella giornata di venerdì, poi ANSA ha riportato la nota dell’Usl Umbria 1, che ha smentito categoricamente l’autenticità della storia. Basti pensare al tenore di alcuni commenti che possiamo consultare in questi minuti sui social, dopo le smentite sulla storia del ristorante di Gubbio:

  • “Ancora con queste smentite di facciata. Adesso basta. Ci fate spendere centinaia di euro al ristorante e poi ci mettete a tavola alimenti di dubbia provenienza. Come sempre, ci stanno nascondendo qualcosa”;
  • “Fateci credere che sia successo davvero”;
  • “Sono sicuro che sia successo, senza alcun gubbio”;
  • “Solo Don Matteo potrà convincermi che non è mai accaduto”;
  • “Intanto però ho letto molto altro ed ho la netta sensazione che qualcuno ci stia nascondendo qualcosa”.

Chissà se la smentita netta dell’Usl Umbria 1, alimentata anche da ANSA, servirà per archiviare una volta per tutto la vicenda. Allo stato attuale, non possiamo etichettare come “bufala” la storia dell’intossicazione alimentare, con tanto di dissenteria, originata dal ristorante di Gubbio. Tuttavia, i commenti riportati poco fa lasciano credere che ne avremo ancora per un po’ con questa leggenda.