Continua a tenere banco la storia del ristorante di Gubbio, dove ci sarebbe stata una vera e propria intossicazione legata al pesce mangiato da alcuni commensali all’interno della struttura. Per chi non lo sapesse, si parla di persone andate a pesca, che avrebbero spinto gli esercenti a servire il loro stesso tonno crudo. Di lì a poco, la dissenteria per 40 persone, con alcuni soggetti che avrebbero defecato nel locale ed altri che avrebbero procurato incidenti stradali nel tentativo di raggiungere il proprio domicilio nel più breve tempo possibile.

Dal ristorante di Gubbio smentite sull’intossicazione per il pesce, ma la gente non sente ragioni

La notizia è stata alimentata anche da alcuni messaggi audio che hanno iniziato a girare su WhatsApp. Insomma, la vicenda del ristorante di Gubbio ha fatto rapidamente il giro del web e molte testate hanno ripreso la notizia. Il tutto, utilizzando come fonte i suddetti vocali. In queste ore, è arrivata la smentita del locale tramite un post pubblicato su Facebook, che parla di sole due persone con problemi non connessi alle cause emerse di recente. Eppure, nei commenti, alcuni utenti perseverano con l’altra tesi:

  • “Non mi interessa cosa dite. Questa storia fa talmente ridere che per me è vera l’intossicazione delle 40 persone”;
  • “Scusate la notizia di Gubbio è uscita adesso pure su Sky tg, in pratica ovunque a livello nazionale. A questo punto bisognerebbe capire se è un fake, se è diffamazione o altro. E soprattutto chiedo al ristoratore perché ha pubblicato questo post visto che il nome del ristorante nelle news ufficiali non compare da nessuna parte? Non potrebbe essere controproducente?”;
  • “Penso sia il caso di intervistare il Signor Biscotto a questo punto”;
  • “Però nessuno aveva nominato il ristorante, vi state tirando la zappa sui piedi così”;
  • “Ed io che pensavo di intossicarmi solo per il conto”.

Insomma, abbiamo avuto la prova che, al cospetto del ristorante di Gubbio che smentisce l’intossicazione per il pesce, le persone preferiscono credere ai messaggi audio WhatsApp che, per le loro stesse caratteristiche, non possono certo rappresentare una prova incontrovertibile.