Arrivano ulteriori indicazioni per quanto concerne la vicenda della bidella pendolare, diventata famosa per un articolo pubblicato su “Il Giorno” in cui si parla con insistenza dei suoi viaggi quotidiani tra Napoli e Milano. Con orari e ritmi di vita assurdi annessi. Una storia diventata virale, al punto che in tanti hanno investigato sui dettagli relativi ai costi per comprendere se potesse essere reale.

bidella pendolare

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‘Le Iene’ sentenziano sulla bidella pendolare, ma anche sulla giornalista

Investigazione che ha attirato l’attenzione anche della trasmissione televisiva “Le Iene”, che ha atteso la bidella pendolare presso la scuola dove sarebbe impiegata, oltre alla stazione di Milano. Di lei nessuna traccia, ma alcune interviste fatte all’esterno dell’istituto hanno consegnato al pubblico maggiori elementi di analisi.

Si scopre, così, che non risulti avvistata a scuola da molto tempo, mentre una persona dice di essere a lavoro al posto suo. La bidella pendolare, almeno per ora, fa sapere di non voler parlare alla stampa, come si nota dal servizio in questione su Italia 1 e disponibile sul web. Certo, le offerte di Italo e Trenitalia approfondite da “Le Iene” riportano costi altissimi, mentre il servizio in questione pone seri interrogativi sul modus operandi della giornalista che ha riportato la storia. I commenti sul web tornano ad essere caldi:

  • “Tutto vero. Io tutti i giorni faccio da Milano a Napoli per andare a prendere il reddito di cittadinanza”;
  • “Ecco, mai avuto dubbi che la storia della bidella pendolare fosse una farsa clamorosa”;
  • “Che sia vera o sia falsa questa storia però accende i fari su un mondo della scuola che va a rotoli, sul pendolarismo di chi lavora a scuola , degli stipendi bassi che affliggono docenti e ATA. Magari non tutto il male viene per nuocere;
  • “Da napoletana la vera notizia è un’altra, lei è l’unico l’essere umano a trovare tutti i treni in orario”;
  • “Pensare che ci sono anche parecchi insegnanti che si comportano così, accettano il posto e poi stanno a casa loro. Altro che la bidella pendolare”.