Ha davvero del singolare quanto avvenuto a Brusciano, in provincia di Napoli, dove un ragazzo di 22 anni prossimo a diventare papà a quanto pare ha avuto una pesante discussione con la suocera. No, nessuna questione economica, ma solo l’ormai vecchia tradizione che, soprattutto in alcune aree del sud Italia, vede le coppie prossime ad avere figli piegarsi all’usanza della cosiddetta “puntella“. Stiamo parlando del dare ai neonati il nome dei nonni.

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Un giovane vuole chiamare il figlio come suo padre: pesanti conseguenze per la suocera che si oppone

Classico il caso del maschietto che prende il nome del nonno paterno, come era nelle intenzione del ventiduenne. Il giovane, a quanto pare, aveva minacciato la suocerta, al punto da passare poi dalla teoria ai fatti. Già, perché puntualmente il ragazzo ha poi deciso di incendiare il furgone della suocera.

Il rogo, come se non bastasse, ha coinvolto anche un’altra vettura, in possesso di una persona del tutto estranea a quanto avvenuto. Va detto che anche la moglie del 22enne non fosse d’accordo sulla scelta del nome per il neonato, mentre il colpevole è stato immediatamente rintracciato e denunciato dalle Forze dell’Ordine. Immancabili i commenti sui social oggi:

  • “Leggere queste notizie con i colleghi mette di buon umore tutto l’ufficio”;
  • “Lui ha sbagliato a fare quel gesto incommentabile, ma c’è anche da dire che molte suocere dovrebbero stare a casa loro e non mettere il naso nella vita di figli, generi e nuore”;
  • “l nome del figlio lo decidono solo i genitori, i suoceri andassero a quel paese specialmente quelli che si comportano in un certo modo”;
  • “Ognuno deve chiamare il proprio figlio come meglio crede. Si può scegliere il nome di un parente solo se entrambi i genitori hanno il piacere di farlo e se il nome piace ad entrambi”;
  • “Colpa della suocerta. Ha distrutto la famiglia della figlia, un giovane rovinato e un bambino privato della serenità”.