Una scena piuttosto brutta è andata in scena in un ospedale tedesco. Una paziente ricoverata ha deciso, di sana pianta, di spegnere non una, ma ben due volte, il ventilatore polmonare che manteneva in vita la sua compagna di stanza. Il motivo di tale comportamento? Il rumore le impediva di riposare.

ventilatore polmonare

ventilatore polmonare

La donna che ha compiuto il gesto, 72enne, è stata arresta con l’accusa di omicidio colposo. Tra l’altro, avrebbe ignorato il richiamo del personale, che le avrebbe evidenziato la vitalità di quel macchinario per la sua compagna di camera. Un comportamento paradossale, che ha scatenato ancora una volta i commenti sui social.

“I pazienti che necessitano di macchinari rumorosi dovrebbero stare in camere singole, per un vicino di letto anche lui malato può diventare insopportabile un rumore continuo h24 e scatenare queste insane reazioni, non giustifico il gesto ma un ospedale dovrebbe garantire un luogo tranquillo a tutti i suoi pazienti”

“Che tristezza questa mancanza di empatia nei confronti di un altro essere umano malato“

“I pazienti gravi dovrebbero stare in stanze singole”

“A me una domanda però sorge: ma nessuno degli operatori sanitari in servizio durante la notte passa a controllare che tutto, macchinari compresi, sia a posto e funzioni a dovere?”

“Sicuramente non l’ha fatto apposta vista l’età e ignara di cosa fosse quel macchinario… invece mi meraviglio che pazienti attaccati al ventilatore non vengano tenuti in camere intensive.”

“Un paziente in condizioni così gravi tanto che necessita del supporto del ventilatore polmonare dovrebbe stare in una stanza singola o comunque con un paziente in condizioni simili. Ok, denunciata una donna di 72 anni malata… che pensano di ottenere?”

“Comunque, un macchinario così importante non può essere spento con un interruttore troppo pericoloso”

“Nooooo ma la gente non ci sta con la testa!!! Ricordo quando abbiamo dovuto fare nascere mia figlia d’urgenza alla 31 settimana nel 1994!!! Avevo la macchina per i battiti h24 perché c’era sofferenza fetale. Non facevo altro che piangere e non toccavo cibo, In stanza con me c’era una puerpera che ha obbligato suo marito a dirmi di abbassare il volume perché voleva riposare. Io ero rimasta malissimo”

“Io se fossi ricoverato in ospedale neanche ci farei caso al rumore del macchinario del vicino di stanza! In ospedale ci si va per curarsi e per uscire il prima possibile da lì, non per dormire! Mica é un albergo! Bisogna sapersi accontentare anziché pretendere tutti i comfort”

“Questo succede quando purtroppo si capita con gente egoistona nei paraggi. Poverina, non riusciva a dormire, lei. Peccato che l’altra signora non riuscisse a respirare. Pena esemplare e buttate via la chiave! Il mondo sarà un posto migliore senza lei in giro”