Non sembra voler avere fine l’acceso dibattito che è stato introdotto sui social network da parte di Vittorio Sgarbi con il ministro di Giustizia e Polizia del Canton Ticino, Norman Gobbi. Quest’ultimo, infatti, aveva attaccato Sgarbi su Facebook, rimproverandolo per aver attraversato l’autostrada svizzera sorpassando la colonna di auto in fila e poi girando con i lampeggianti dell’auto blu accesi.

Sgarbi

Sgarbi

Non si è fatta inevitabilmente attendere la risposta del noto critico d’arte e politico, che ha risposto per le rime in maniera infuriata con diversi post. L’ultimo post in ordine di tempo che è stato pubblicato attacca pure la Svizzera per aver prodotto in 500 anni di pace e democrazia solamente l’orologio a cucù. E i commenti di disapprovazione di tanti utenti per le parole di Sgarbi non sono ovviamente mancati, tra cittadini svizzeri indignati per il comportamento tenuto da Sgarbi e cittadini italiani imbarazzati per quanto detto dal politico di centrodestra.

Fatti un bagnetto di umiltà carissimo Vittorio, che politici come il nostro Norman Gobbi ve li sognate voi in Italia…

Quindi, ce ne freghiamo delle regole perché abbiamo dato i natali a grandi artisti???

L’orologio a cucù, ma anche tantissimo lavoro che ha dato e da agli Italiani, rispetto delle regole, diritti e doveri. Buona serata

“Hanno anche l’eutanasia, non come l’Italia medievale”

“Ogni toppa che cerchi di mettere, il buco si allarga. Basta pagare la multa e stop”

Sgarbi non vuole capire una semplice cosa: ha fatto uso non autorizzato dei lampeggianti su suolo elvetico. I segnali luminosi – da noi in Svizzera denominati così – sono ad uso esclusivo di polizia, ambulanza, pompieri in servizio urgente.”

Da noi in Svizzera non si può. Punto. Se li usa in Italia non ci interessa ma ci interessa chi come Sgarbi vuole fare il furbo.”

Non deve fare il piangina ma accettare di aver sbagliato anche perché la Legge non ammette l‘ignoranza. Non si tratta di discriminazione ma delle nostre regole da noi in Svizzera. Punto e basta!”

E in dialetto ticinese ma anche in Lombardia e Piemonte si dice: daga un tai e romp mia i ball!”

Imbarazzante questo arrampicarsi sugli specchi denigrando un intero Paese per la multa, meritata, ricevuta per un atto di arroganza. Quanta poca intelligenza in queste parole, quanta poca eleganza, quanto poco Onorevole è questo teatrino. Paga, riconosci l’errore, scusati, sii gentile con gli svizzeri, rispetta il codice della strada (italiano e svizzero) e torna a parlare di Michelangelo… anche agli svizzeri.”